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La Galleria Narciso apre a Torino nel 1960. Il nome gentile della galleria è stato suggerito da Felice Casorati, ed era, in realtà, il cognome di Caterina, madre di Marzio ed Elio Pinottini, che si faranno curatori e promotori del progetto.
La Galleria si trova al num.18 di Piazza Carlo Felice in centro a Torino, in un grande appartamento di uno splendido palazzo ottcentesco, affacciato sui giardini di fronte alla stazione di Porta Nuova.

Nei saloni dorati della galleria si respira ancora il garbo d’altri tempi e, con estrosa eleganza, vengono proposte ricercate mostre con lo sguardo rivolto, da sempre, al contemporaneo.

La grande insegna della galleria d’arte, al neon di colore verde che campeggiava sui balconi prospicienti la piazza, è citata e ricordata, come elemento di rilievo nel panorama urbano, dai protagonisti del romanzo di Giovanni Arpino Una nuvola d’ira, pubblicato da Mondadori nel 1962.

La mostra d’esordio è dedicata agli “Aspetti dell’arte torinese” con 56 opere di artisti quali Fontanesi, Calandra, Follini, Galvano, Delleani, Bistolfi, Guarlotti, Casorati, Fillìa, Spazzapan, Carol Rama, Pistoletto, Saroni, Mondino, Scroppo, Lattes, Menzio, Canonica, Grosso, Rubino, Pellizza da Volpedo, Reycend, Mino Rosso, Tabusso e altri.

Si apre così la nota e apprezzatissima serie di cataloghi, i “cataloghini” della “Narciso”, che accompagneranno ciascuna esposizione.

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Sin dal futurismo torinese, che vide Torino al centro del dibattito, con artisti come Fillia, Diulgheroff, Farfa, Mino Rosso, sino a mostre di Jean Arp, Max Bill, Asger Jorn, Oskar Kokoschka, Graham Sutherland, oltre a esposizioni di arte precolombiana e arte primitiva dell’Africa Nera e della Melanesia.
Per il collezionismo e la cultura, a livello torinese e internazionale, la Galleria Narciso è divenuta, nel tempo, uno storico punto di riferimento, patrimonio d’arte e di conoscenze assai prezioso per Torino.